Concorso per l'abbattimento delle barriere architetoniche
della cattedrale, Grosseto
La scelta progettuale ha cercato di coniugare la doppia esigenza di rendere fruibile la Cattedrale e di inserire un elemento che non aggiungesse superfetazioni posticce, ma che si integrasse, con un linguaggio moderno, alla stratificazione storica del monumento. La progettazione ha voluto che il nuovo accesso fosse fruibile da tutti, un luogo di incontro, in definitiva, e non di separazione. Un elemento che integrasse e che non separasse. Dal punto di vista architettonico, si è adottata una soluzione quanto più trasparente possibile (anche se non invisibile), senza sovrapporsi all’emergenza monumentale, dando la percezione di sé senza inutili ridondanze stilistiche “antiche”, senza cioè copiare quello che non è copiabile. Un elemento contemporaneo, quindi, che sottraesse invece di aggiungere. La geometria, in alzato, ripercorre i ritmi della facciata sud attraverso la cadenza dei parapetti in vetro che si separano “a filo” dei pilastri e delle lesene. I prospetti sono rispettosi della preesistenza. Se si osservano, si vedrà che dietro la rampa si percepisce perfettamente la Cattedrale, con i suoi materiali, i ricorsi, le decorazioni e le iscrizioni. Si è voluto rappresentare più i vuoti che i pieni, le sezioni sono quelle imposte dalle pendenze e dalla struttura. Si è cercato di scavare in orizzontale più che costruire in verticale. Non si è occultato niente, se non il minimo indispensabile per garantire la stabilità strutturale del nuovo manufatto, senza per questo rinunciare a proporre una soluzione architettonica “che arricchisca il decoro del bene monumentale”. Un elemento di necessaria rottura lessicale, ma non di disarmonica relazione con la Chiesa. E’ stato utilizzato come materiale connotativo il rame, nella sua colorazione già ossidata. Un aspetto che vorrebbe denotare una presenza ormai consolidata, non un “oggetto” nuovo che mal si adatta all’usura del monumento, ma un elemento moderno, però già usato, già “consumato”. La struttura portante è come un meccanismo indipendente che si appoggia solo al pianerottolo del sagrato. Attraverso l’utilizzazione del metallo, la rampa è facilmente realizzabile senza manomettere alcunché, si potrebbe smontare e rimontare in un giorno. La sua manutenzione è facile e richiede interventi molto saltuari.
Committente: Curia Vescovile di Grosseto
Anno: 2011
Esito: Progetto Finalista
Importo lavori: - Euro